Vorrei aprire una discussione su un tema che ogni anno, quando si avvicinano le festività natalizie, mi procura un certo disagio: lo spreco di cibo.
Di seguito riporto un articolo da "Il Corriere della Sera" che tratta l'argomento.
"Gli sprechi aumentano durante le feste, ma sono un problema tutto l'anno
MILANO - Nell'occidente dell'iper-consumo c'è anche l'eccesso di cibo. Non solo perché ne mangiamo ben oltre le nostre necessità, ma anche perché ne buttiamo via tantissimo: una ricerca pubblicata da PloS ONE svela che il 40 per cento degli acquisti alimentari se ne va nella spazzatura, e le cose sembrano andare sempre peggio rispetto a 30 anni fa. Soprattutto ora che ci avviciniamo alle feste di Natale, un richiamo alla morigeratezza pare perciò più che necessario.
SPRECHI – Lo sostiene Kevin Hall, del National Institute of Diabetes and Digestive and Kidney Diseases statunitense, che ha analizzato la faccenda in modo originale rispetto a quanto è stato fatto in passato, quando gli sprechi alimentari sono stati valutati attraverso interviste ai consumatori o una poco piacevole ispezione della spazzatura.
Hall ha messo in piedi un modello di metabolismo umano: attraverso le stime del peso medio degli americani fra il 1974 e il 2003, ha calcolato quanto cibo potevano aver mangiato, considerando l'attività fisica media stabile negli anni; poi ha consultato i dati trasmessi durante lo stesso periodo dal governo USA alla FAO sulla quantità di cibo a disposizione della popolazione. La differenza fra calorie disponibili e calorie consumate, dice Hall, è il cibo sprecato.
Carson Chow, il matematico che ha collaborato con Hall, chiarisce: «Nel 2003 ogni giorno ciascun americano aveva a disposizione 3750 calorie; 2300 sono state effettivamente ingerite, per cui 1450 sono andate perse». Il 40 per cento del cibo, insomma, è finito nella spazzatura.
TENDENZA – Secondo i due studiosi, la colpa per gran parte degli sprechi ricade sui consumatori: citando una ricerca recente della Cornell University, i due riferiscono che il 20 per cento delle perdite deriva dalla produzione, un altro 20 per cento dalla distribuzione, mentre il 60 per cento è da imputare ai cittadini. A noi, cioè, che compriamo troppo cibo, lo facciamo scadere nel frigorifero, lo cuciniamo in abbondanza senza poi saper che farcene degli avanzi. Peraltro, pare che stiamo diventando sempre più spreconi: nel 1974 era il 30 per cento delle calorie disponibili a venir «perso», contro il 40 per cento di oggi.
Un problema solo americano? Tutt'altro: qualche mese fa l'Associazione Nazionale Dietisti (ANDID) rivelò che in Italia ogni anno finiscono alla discarica sei milioni di tonnellate di cibi ancora buoni e ciascuno di noi butta via 27 chili di alimenti commestibili. Il 5 per cento del pane che acquistiamo, il 18 per cento della carne, il 12 per cento della frutta e verdura, per un totale di 584 euro sprecati ogni anno.
Perché il cibo finisce nella pattumiera? Nel 40 per cento dei casi perché ne abbiamo comprato troppo, nel 21 per cento dei casi perché abbiamo ceduto alle offerte tre per due senza pensare che non ci servivano; in un caso su quattro buttiamo gli alimenti perché sono scaduti o andati a male, in un caso su dieci perché non ci sono piaciuti. Forse allora è proprio il momento di pensare di più agli acquisti, quando andiamo a far la spesa. Tanto più in questo periodo di cenoni e pranzi sontuosi, quando farsi prendere la mano dagli eccessi è facile più che mai. "