Ormai siamo arrivati agli sgoccioli della vicenda tubo, la battaglia e sempre più serrata e finalmente arrivano le vittorie importanti.
In sequenza pubblicherò gli interventi del comitato italiano NOTubo
Il Comitato Interregionale No Tubo, esprime piena soddisfazione per l'approvazione, avvenuta all’unanimità, della risoluzione anti gasdotto da parte del Consiglio Regionale d’Abruzzo.
Con questa risoluzione, il massimo organo della Regione Abruzzo, dopo aver sottolineato il carattere fortemente impattante del metanodotto Sulmona-Foligno di 168 km. e della centrale di compressione che la Snam intende realizzare a Sulmona, sancisce che "non sussistono le condizioni per la espressione di un parere favorevole della Regione nell'ambito della intesa Stato-Regione" e ciò, in particolare, per l'elevato rischio sismico e per la grande qualità ambientale dei territori che verrebbero attraversati dal metanodotto.
Di conseguenza il Consiglio Regionale "impegna il Presidente della Regione, dott. Gianni Chiodi, a mettere in atto le necessarie iniziative istituzionali nei confronti del Governo nazionale affinchè venga istituito un apposito tavolo tra tutti i soggetti interessati per la individuazione di un tracciato del metanodotto alternativo a quello della dorsale appenninica”.
A questo punto il Comitato No Tubo chiede alle altre due Regioni dell’Italia Centrale (Umbria e Marche), interessate dall’opera, di approvare una risoluzione dello stesso genere, poiché le caratteristiche e le emergenze territoriali sono le stesse per le quali in Abruzzo si è deciso di esprimere questa forte contrarietà al passaggio del gasdotto.
Questo per dare un seguito anche alle numerose osservazioni fatte dai cittadini ed associazioni, oltre alle iniziative di varie amministrazioni (Provincia di Perugia, Comunità Montana del Catria e del Nerone, provincia di Pesaro Urbino comune di Gubbio, comune di Pietralunga, comune di Città di Castello ecc) che con numerosi atti, tra cui per ultimo il Ricorso Straordinario al Capo dello Stato, hanno espresso una forte contrarietà al progetto.
Fra le ragioni per cui la costruzione del gasdotto suscita contrarietà, ultima in ordine di tempo ma non di importanza, è la CLAMOROSA DENUNCIA PUBBLICA DI CONFINDUSTRIA CERAMICA.
Questa per voce di Armando Cafiero, direttore generale di Confindustria Ceramica in un articolo del (Sole 24 Ore del 14.9.11) afferma che di gas, “in Italia, ce n'è in grande quantità ma il prezzo aumenta; le aziende del settore ceramico fanno registrare aumenti anche del 35-40% sul prezzo del gas.”
La spiegazione del perchè ciò avvenga arriva sempre da Confindustria Ceramica. "In Italia c'è pochissima liquidità sul mercato del gas - - ma non perchè non ne arrivi abbastanza. Le forniture correnti abbondano rispetto alla domanda, che è calata per le note difficoltà dell'industria.
La vera ragione è che la capacità d'importazione è sottoutilizzata dall'Eni, che la sfrutta solo al 60% e non consente ad altri di far passare il proprio gas nelle infrastrutture inutilizzate. La conservazione di quote di capacità non utilizzate evidentemente riduce la competizione e la liquidità del nostro mercato”.
La denuncia di Confindustria Ceramica demolisce le posizioni di chi sostiene che in Italia è necessario costruire nuovi metanodotti.
La questione ci riguarda molto da vicino perchè conferma ciò che da tempo affermiamo e cioè che la costruzione del mega gasdotto Brindisi-Minerbio di 687 km (del quale il Sulmona-Foligno di 168 km è un pezzo) non serve all'Italia nè tanto meno alle Marche e all'Umbria. Già oggi, infatti, le infrastrutture esistenti nel nostro Paese hanno una capacità di trasporto del gas di oltre 107 miliardi di metri cubi l'anno, una cifra che è di molto superiore al consumo interno, che lo scorso anno non ha raggiunto gli 83 miliardi di metri cubi.
Che il nuovo mega gasdotto serva per rafforzare il ruolo di "hub" dell' Eni lo riconosce la stessa Snam. Questo significa che l'Eni farà notevoli profitti rivendendo il gas ai Paesi europei, mentre tutti i danni e i rischi saranno scaricati sui territori attraversati: in questo caso sulle aree geologicamente instabili e altamente sismiche dell' interno, addirittura sul crinale dell'Appenninci.
Appare quindi del tutto evidente che le nostre Regione non hanno bisogno del nuovo gasdotto.
Insomma, non solo il gas abbonda, ma abbondano anche le ragioni perchè la Regione Umbria, assieme alle Marche si mettano all'opera per scongiurare definitivamente quello che si preannuncia come un disastro annunciato e progettato, con la profonda devastazione della dorsale appenninica. I comitati non abbasseranno la guardia, ma seguiranno molto da vicino e con grande attenzione l'evolversi dei fatti per scongiurare eventuali manovre miranti ad impedire che la risoluzione produca gli effetti che sono attesi.
Distinti Saluti Comitato Interregionale No Tubo
A tutte le persone che ci hanno creduto un ringraziamento sincero!!:-)). La Risoluzione in Commissione 7-00518
presentata da
RAFFAELLA MARIANI
martedì 15 marzo 2011, seduta n.449 è stata approvata all'unanimità. Ciò significa che con questa risoluzione, il Governo viene impegnato a rivedere il tracciato con l'istituzione di un tavolo tecnico e ridiscutendo il fabbisogno enegetico nazionale. Questo significa ora che la SNAM sarà costretta a sedersi intorno ad un tavolo TECNICO e discutere. Vi posso assicurare che in questo caso non potranno più dire "cazzate" soprattutto sotto il profilo di "RISCHIO SISMICO" che nei loro progetti lo hanno ribattezzato "PERICOLO SIMICO" che non ha nessuna valenza e fondamenta scientifica. Inoltre viene smentita nei fatti il parere del MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
COMMISSIONE TECNICA DI VERIFICA DELL’ IMPATTO
AMBIENTALE - VIA E VAS
Questi sono solo delle parti riprese dal gruppo Facebook del notubo.
Pare che l'Abruzzo , amministrazioni comunali e regione (a differenza delle nostre) si siano mosse in tempo salvandoci tutti dall'eco mostro.
Questa è una vittoria importante alla faccia del disfattismo che stra borda nello stato attuale dello stivale. L'impegno di alcune persone determinate fino alla fine hanno permesso di arrivare ad un buon risultato. Non resta che continuare la lotta.